Bad Religion, Circolo Magnolia, 11 giugno 2018

In una tiepida sera di giugno scendono al Magnolia i “Nonni” del punk; inossidabili performer dal vivo.
Vivono infatti perennemente in tour e sembrano non averne mai abbastanza.
Forse perché semplicemente si divertono da pazzi e lo danno a vedere.

Iniziano il concerto con una certa dose d’energia che, al contrario di quanto ci si possa aspettare,  aumenta anziché diminuire durante tutta l’esibizione.

Subito snocciolano pezzi e pezzoni ad un ritmo eccezionale, subordinato ai colpi di Jamie Miller, probabilmente un picchiatore di professione per come ci dà dentro con la batteria. Bravissimo!

Le chitarre disposte ai lati del palco con Mike Dimkich a sinistra e Brian Baker a destra (per chi guarda) si bilanciano e si rincorrono in una staffetta di assoli che ti coinvolge.

Scommetto che nessuno abbia saputo resistere ed abbia fatto almeno un assolo di Air-Guitar durante il concerto.

E poi…

E poi ci sono loro, al centro, i miei preferiti e idoli da sempre; ovvero Jay Bentley con il suo basso insidioso e Greg Graffin la voce, che riesce a snocciolare parole da “manuale di chimica o di psicologia o ancora di sociologia” come se fossero delle semplici sillabe…

Grandiosi. Voce, contro voce e coro.

Lo spettacolo riesce benissimo e ti coinvolge senza pagliacciate o ruffianate pre-cotte per un pubblico che zompetta felice, poga quanto basta e canta a squarciagola i pezzi più famosi e non solo.

Il concerto si divide in due parti nettamente separate.

Parte I

Nella prima parte vengono snocciolate le canzoni più famose prese dai vari album.
I ragazzi entrano sul palco sulle note di My Sharona dei Knack un po’ rimaneggiata e opportunamente campionata.

Poi ci si butta a capofitto tra le onde sonore…

  1. Sinister Rouge
  2. Fuck You
  3. Change of Ideas
  4. 21st Century (Digital Boy)
  5. Wrong Way Kids
  6. I Want to Conquer the World
  7. The Handshake
  8. Recipe for Hate
  9. Anesthesia
  10. Generator
  11. Supersonic
  12. Prove It
  13. Can’t Stop It
  14. Infected
  15. Dearly Beloved
  16. Fuck Armageddon… This Is Hell
  17. You
  18. Sorrow
  19. American Jesus

E qui ci si ferma per qualche minuto in trepida attesa del proseguo.

Parte II

La seconda parte è invece una promessa mantenuta.
Ovvero l’esecuzione dal palco di Suffer nel trentennale dalla sua uscita, nel lontano (sig!) 1988.

E’ la prima volta che mi capita di assistere a un concerto con una formula del genere e ne sono rimasto semplicemente ENTUSIASTA!

E Suffer sia quindi, ma per nulla una sofferenza per il pubblico né tanto meno per i BAD che sembrano non stancarsi mai.

Come nell’album una traccia segue l’altra, senza sosta, senza tregua, solo Suffer.

Nell’ordine:

  1. You’re (The Government)
  2. 1000 More Fools
  3. How Much Is Enough?
  4. When?
  5. Give You Nothing
  6. Land of Competition
  7. Forbidden Beat
  8. Best for You
  9. Suffer
  10. Delirium of Disorder
  11. Part II (The Number Game)
  12. What Can You Do?
  13. Do What You Want
  14. Part IV (The Index Fossil)
  15. Pessimistic Lines

Fine delle tracce e fine del concerto.

Chapeau, “Nonni” del punk!

Nota a margine: ad un certo punto Greg racconta di essere stato al concerto gratuito organizzato dall’Orchestra della Scala in piazza Duomo a Milano il giorno prima. Poi chiosa dicendo che gli era stato chiesto di cantare ma che lui abbia glissato perché avrebbe dovuto cantare al Magnolia per i suoi fan.

Vabbé, un grande non c’è che dire.